Gian Lorenzo Bernini, Santa Teresa d’Avila, il cardinale veneziano

Gian Lorenzo Bernini, Federico Corner e il palazzo Corner Mocenigo

Se è vero che per un cardinale di Santa Romana Chiesa morire a Roma e farsi costruire una cappella funeraria in quella città era un’evenienza molto probabile, non era però scontato il fatto di imbattersi in un artista dal genio e dalla perfezione formale come Gian Lorenzo Bernini.  

Bernini , Santa Teresa D’Avila

Ebbe questa fortuna, nel 1647 un cardinale veneziano, Federico Corner la cui la cappella funeraria romana è perennemente ammirata dai visitatori, anche se lui resta per lo più in ombra, quasi invisibile, visto che lo sguardo di tutti va al gruppo marmoreo con l’Estasi di Santa Teresa d’Avila di Gian Lorenzo Bernini.  Eppure dal palchetto della cappella Cornaro, dove è scolpito assieme agli altri religiosi e familiari, il cardinale Federico Corner chiacchiera e ammira egli stesso l’Estasi di Santa Teresa d’Avila del Bernini e i visitatori nella chiesa di Santa Maria della Vittoria, costruita da Carlo Maderno, dove si trova la sua tomba.

Ma chi era Federico Corner?

Federico Corner nacque nel 1579 a Venezia, apparteneva al ramo dei Corner di San Polo, una famiglia che possedeva un grande patrimonio, aveva conseguito la laurea allo Studio di Padova, dove si addottorò nel 1602 e divenne Cardinale nel 1626. Nel 1599 aveva fondato a Padova l’Accademia dei Ricovrati – Accademia Galileiana.               Era figlio del Doge Giovanni I Corner e alla sua morte lasciò una straordinaria eredità. Nel 1647 affidò a Gian Lorenzo Bernini la realizzazione della sua cappella in Santa Maria della Vittoria a Roma. Fu uno straordinario mecenate, un uomo affascinante, di cultura e amante delle arti. Così ce lo mostra anche il ritratto di Bernardo Strozzi. Morì nel 1653.

E’ veramente tutto oro quel che riluce?

Non sempre lo è, e anche Federico Corner fu contestato e accusato in vita da un brutto poemetto satirico di avarizia, superbia e omosessualità. Il che per un religioso appariva perlomeno inappropriato, ma i poemetti satirici erano all’ordine del giorno e non risparmiavano nessuno, nemmeno i grandi, anzi si rivolgevano soprattutto ai potenti in forma anonima.                                                                                           E’ simile a quanto succede ancora oggi quando qualcuno nei socials si scaglia conto i personaggi famosi protetto da un profilo falso.

Ed ora ecco qualche numero che riguarda la famiglia Corner:

Federico Corner fu un grande collezionista che amò veramente l’arte, possedette una collezione di circa ottocento opere, tra quadri e sculture e, anche in una città come Venezia dove il collezionismo privato era veramente molto comune, si trattava comunque di una collezione non usuale.

La famiglia Corner ebbe quattro dogi, otto cardinali e una regina in famiglia, e in una Repubblica, essere imparentati con un regina era un fatto perlomeno raro.

Il palazzo di famiglia a San Polo, Corner Mocenigo, oggi sede della Guardia di Finanza, ospitava una invidiabile collezione di opere d’arte, tra cui molti dipinti di Giambattista Tiepolo.

Proprio questo palazzo Corner Mocenigo è apparso al pubblico in tutto il suo splendore, dopo lunghi restauri, nel 2019 quando ha ospitato una delle sezioni della mostra dedicata al doge Francesco Morosini: Francesco Morosini in guerra a Candia e in Morea.    

In futuro sarà di nuovo visitabile e vi racconterò la storia delle cappelle della famiglia Corner nelle chiese veneziane, sono meno note della cappella Corner a Roma, ma sono ornate da opere molto belle. Alcuni busti dei membri della famiglia Corner furono qui scolpiti dallo scultore Giuseppe Torretti.

La Guardia di Finanza sta promuovendo e aprendo progressivamente al pubblico il suo patrimonio artistico per permetterne la visita. Sapevate che esiste un museo storico della Guardia di Finanza? Qui trovate il sito del Museo Storico della Guardia di Finanza

https://www.veniceartguide.it