Paolo Uccello, San Giorgio, il drago e la principessa

L’ospite a Palazzo della Galleria Cini

Per alcuni anni la Galleria Cini di Venezia ha esposto ogni anno, durante la stagione di apertura, cha va dalla primavera all’autunno, un prestigioso quadro proveniente da un’altra sede museale.

L’iniziativa si chiamava ‘L’ospite a palazzo’ e non si trattava mai di ospiti banali.  Nel 2014 trovò spazio L’adorazione dei pastori di Lorenzo Lotto, nel 2015 fu la volta della Madonna di Pontassieve del Beato Angelico, contemporaneamente, all’ultimo piano si trovavano esposti due Ritratti di Daniele Barbaro di Tiziano e di Veronese prestati dal museo del Prado e dal Rijksmuseum per il Cinquecentenario dell’umanista veneziano. Nel 2016 fu invece temporaneamente visibile Il San Marco di Andrea Mantegna.

Saint Mark, A. Mantegna

Nel 2021 fu esposta la piccola, ma preziosa tavoletta dipinta da Paolo Uccello con San Giorgio e il drago proveniente dal museo Jacquemart-André di Parigi.

Il dipinto è una delle due versioni dello stesso tema dipinte dal pittore. L’altra tavola, rappresentante San Giorgio e il drago, di dimensioni simili, è conservata alla National Gallery di Londra ed è singolarmente suggestiva. Attualmente la critica tende ad attribuirle a due periodi diversi con una differenza di circa vent’anni di tra di loro. Alcuni studiosi ritengono che il dipinto, uno dei più richiesti del pittore fiorentino, possa essere collocato in un’epoca tarda dell’autore. Non si conosce la funzione del pannello, ma l’autografia dell’opera a Paolo Uccello non è mai stata messa in dubbio.

La tavoletta di Paolo Uccello trovava un luogo privilegiato d’esposizione nel contesto suggestivo del Palazzo Cini. Vi si racconta la storia della principessa  Silene destinata a placare il drago e di San Giorgio che lo ha appena trafitto, il drago è ritto su due zampe come se danzasse invece di morire, la principessa immobile vista lateralmente assiste alla scena irreale da fiaba.

La Battaglia di San Romano

Chi non si è mai innamorato di Paolo di Dono?

Paolo di Dono, detto Paolo Uccello nacque attorno al 1397 a Firenze, fu celebrato dalle fonti come virtuoso di prospettiva e inserito dal Vasari tra i padri del Rinascimento assieme a Filippo Brunelleschi, Donatello, Lorenzo Ghiberti e Masaccio. Attorno al secondo decennio del Quattrocento si iscrisse all’arte dei pittori di San Luca a Firenze a fu poi a Venezia per un breve periodo. In realtà la biografia di Giorgio Vasari è un pò contraddittoria e singolare, ma vale la pena di leggerla, vale sempre la pena di leggere Vasari.

Se lo avete incontrato durante vostri studi sul Rinascimento ve ne siete probabilmente innamorati, avete studiato e cercato le sue opere a Firenze e altrove e siete in buona compagnia.

John Hawwood, P. Uccello, Florence

A Santa Maria del Fiore a Firenze vi siete forse posizionati sotto il dipinto di Giovanni Acuto soffermandovi sulla singolare prospettiva  dell’opera. La prospettiva frontale del cavaliere è infatti diversa da quella del piedistallo su cui si trova, che invece è visto dal basso per cui il cavallo, il cavaliere e il piedistallo sembrano precipitarvi addosso. Come ne La battaglia di San Romano degli Uffizi dove la pittura è nitida e colorata, la selva delle spade scandisce lo spazio a sinistra del dipinto, mentre sullo sfondo si svolgono episodi minori.

San Giorgio e il drago, P. Uccello, Jacquemart-André

Paolo Uccello a Venezia

Attorno al 1425 Paolo Uccello fu a Venezia. Cosa lasciò in città e in particolare nella basilica di San Marco? Cosa gli viene attribuito? Non è facile rispondere, ci sono poche certezze, alcune attribuzioni e un unico documento che ci dà sue notizie sicure.

Qualche anno fa mi fu chiesto di accompagnare in città uno scrittore che stava scrivendo un libro su Paolo Uccello. Mi aspettavo di incontrare uno storico dell’arte, ma con mia sorpresa mi trovai davanti ad un brillante architetto a capo di uno studio internazionale di architettura, (in realtà era anche uno storico dell’arte), capace di costruire architetture veramente belle che paiono nascere dalla luce. Cercai di contribuire al suo progetto fornendo informazioni sulla possibile logistica di un uomo del Quattrocento a Venezia (come si sarebbe spostato, come avrebbe viaggiato, quale era la situazione a Venezia in quel momento), dove avrebbe probabilmente vissuto un artista attivo in basilica. Mostrai le opere/frammenti sulla cui attribuzione si dibatteva suggerendo alcuni saggi e letture.

La Galleria di Palazzo Cini

Nel 1981 Yana Alliata di Monreale lasciò una parte della collezione del padre alla Fondazione Cini, voluta proprio padre Vittorio Cini, nacque così questo piccolo museo atipico nel panorama veneziano. Esso conserva inalterato il fascino della galleria-casa secondo l’allestimento voluto da Federico Zeri che lo curò fino all’inaugurazione avvenuta nel 1984.

All’ingresso vi accoglie una copia dello Spiritello o Putto di Andrea del Verrocchio, in passato creduta anche del maestro, ed è questo spiritello sorridente che idealmente vi accompagna nella visita. Il museo espone quadri toscani dal XIII al XVI secolo, sculture e oggetti d’arte, assieme ad un piccolo nucleo di opere ferraresi. Il secondo piano è dedicato alle mostre temporanee, sempre garbate e originali nelle loro tematiche dedicate all’arte contemporanea, curate da Luca Massimo Barbero.

Aggiornamento: Paolo Uccello a Venezia

Ad oggi ( giugno 2024) il libro su Paolo Uccello non è stato ancora pubblicato, ma tre anni di covid hanno rallentato molti progetti. Spero di poterlo leggere presto, perché credo che sarà libro scritto con un taglio diverso, dove il pittore viene visto anche come un termine di paragone per l’architettura.

Nel frattempo, in quest’ ultimo anno ho dato anch’io il mio piccolo contributo all’argomento che sarà pubblicato probabilmente nel 2025 . Data la quasi totale mancanza di fonti e la particolare storia costruttiva e decorativa della basilica di San Marco, le ipotesi di studio su Paolo a Venezia richiedono un approccio diverso che non può prescindere da una grande conoscenza storico-artistica della basilica di San Marco.

Siamo solo all’inizio e i progressi sono lenti, e qualsiasi piccola ipotesi richiede lunghe ricerche e lunghe letture e osservazioni, ma come si dice ” Beati monoculi in terra caecorum“. Continuate a seguirmi, vi aggiornerò in questo blog.

www.veniceartguide.it

Questo è link della galleria Cini