I Querini, le biblioteche, leoni, leonesse e topi

Lo strano zoo

Sembrano esserci un pò troppi animali e biblioteche in questo titolo, ma ci sono tutte le biblioteche, tutti i membri della famiglia Querini e gli animali che devono esserci.

Quando parliamo di leoni, soprattutto se alati, pensiamo a Venezia, ma quando parliamo di leonesse pensiamo a Brescia  «…Brescia la forte, Brescia la ferrea, Brescia leonessa d’Italia beverata nel sangue nemico », come scrisse  Giosuè Carducci, celebrando il suo coraggio durante le dieci giornate del 1849.

Le biblioteche fondate dai membri della famiglia Querini sono due: la Biblioteca Querini Stampalia fondata dal conte Giovanni Querini Stampalia nel 1869 a Venezia, la Queriniana di Brescia fondata dal Cardinale Angelo Maria Querini nel 1747 e sono  entrambe bellissime.

La Fondazione Querini Stampalia

Nel 1869 il conte Giovanni Maria Stampalia lasciò erede delle sue sostanze mobili, immobili, diritti, azioni e ragioni ovunque esistenti una fondazione scientifica col nome di fondazione “Querini”. Egli volle che la Biblioteca, la  Galleria, il Medagliere e gli oggetti d’arte posti nel suo Palazzo divenissero d’uso pubblico.

 Chiese di istituire spazi per gli studiosi “… in tutti quei giorni, ed ore in cui le Biblioteche pubbliche sono chiuse, e la sera specialmente per comodo degli studiosi, che saranno collocati non nella Biblioteca, ma in una Sala vicina, bella, comoda, con stufe, e tappeti per l’inverno. – Vi saranno camere per adunanze serali di dotti e scienziati, sì nazionali, che forestieri… “. La biblioteca è infatti aperta nelle giornate di chiusura delle altre biblioteche veneziane.

La Fondazione Querini Stampalia include gli spazi museali, si tratta di una casa-museo con arredi settecenteschi e una stupefacente quadreria, uno spazio per le esposizioni temporanee, il giardino e il pianterreno organizzati da Carlo Scarpa negli anni Cinquanta con interventi di Valeriano Pastor e  Mario Botta e la collezione Intesa Sanpaolo. Queste ultime parti sono visitabili nel normale percorso museale.

Fondazione Querini Stampalia

Chi era Angelo Maria Querini?

Angelo Maria nacque nel 1680 nella parrocchia di Santa Maria Formosa a Venezia, figlio di Cecilia Giustiniani e Paolo Querini, studiò dai gesuiti a Brescia, la città di cui sarebbe poi stato vescovo e divenne monaco benedettino. Brescia all’epoca era già parte della Repubblica veneziana da alcuni secoli, anche se si trattava di una provincia un po’ lontana dal cuore politico della città.

Angelo Maria Querini fu un uomo dalla vasta cultura, che viaggiò ben oltre i confini dei domini veneti, nei Paesi Bassi, in Inghilterra, in Olanda, in Francia, in Germania intrattenendo anche rapporti anche con il mondo protestante. Nel 1723 fu arcivescovo di Corfù, nel 1727 fu nominato vescovo di Brescia e nel 1730 divenne bibliotecario della biblioteca Vaticana.

I contrasti con il Papa

Tra Roma e Brescia

Una delle ragioni che spinsero Angelo Maria a voler fondare la Biblioteca Queriniana fu la notizia che una parte dei volumi da lui donati al Vaticano nel 1731, quando era stato nominato bibliotecario, non erano stati apprezzati e alcuni venduti, come si usava all’epoca per i volumi doppi o in cattive condizioni.

Decise così di chiedere la restituzione dei volumi (circa 2000) motivando la richiesta con la volontà di voler istituire una biblioteca fissa per i vescovi che gli sarebbero succeduti.                                                                        Le trattative con la Santa Sede si susseguirono fino a portare alla restituzione dei volumi dietro un cospicuo pagamento.

Il che significa che il vescovo dovette pagare per la restituzione dei volumi che aveva in precedenza donato e forse gli sarebbe costato meno ricomprarli nuovi.

Al Vescovo non era evidentemente piaciuta la vendita dei volumi, ma non fu questa l’unica ragione di tensione con il Papa.

Altri e complessi furono i motivi di scontro con Papa Benedetto XIV che di lui arrivò a dire:” Non abbiamo né arte né parte, e da Noi non ha avuta, né avrà mai veruna commissione, essendo un uomo vano, pieno di sé stesso, e di cattivo cuore verso di Noi, e verso la Santa Sede”.

Oggi diremmo che il Papa si era espresso con ‘chiarezza’, ma una dei motivi di tensione tra i due era che Papa non apprezzava che i soldi spesi dal vescovo per la ristrutturazione della cattedrale cattolica di Berlino Santa Edvige togliessero fondi ai restauri delle chiese romane.

Eppure Angelo Maria Querini portò avanti i suoi lavori di costruzione dell’immobile bresciano.  La Biblioteca Queriniana è un edificio di pregio che nacque attorno ad un grande programma architettonico di completamento del fulcro religioso di Brescia.                          Il progetto ruotava attorno al duomo nuovo e al palazzo vescovile, edifici situati accanto al palazzo del Broletto, la sede del governatore veneziano.                              

Ragioni di decoro spingevano al riordino degli spazi, di adeguamento al gusto corrente, alla personalità del nuovo presule, al suo prestigio.                        

 Quello del Querini può sembrare un mecenatismo ridondante, esagerato talvolta, nel suo apporre continuamente negli edifici che ristruttura memorie della sua opera.     Nel cortile di Palazzo Venezia (la residenza degli ambasciatori veneziani a Roma, uno dei suoi molteplici incarichi), fece applicare ben sette targhe commemorative, difficile non ricordarlo. Mentre all’interno della Biblioteca Queriniana i monocromi di Antonio Callegari narrano la vita del cardinale Querini, dalla nascita, all’educazione religiosa fino ai viaggi.   

Le mie letture in Archivio

Questo è il sito della biblioteca Queriniana  se avete voglia di saperne di più: https://queriniana.comune.brescia.it/   

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