La Biennale, le architetture diffuse e quelle dipinte

La 19ma Biennale di architettura, Intelligenza, naturale, artificiale, collettiva, si aprirà a maggio del 2025. Si tratterà di una Biennale inusuale, con degli spazi ridotti, visto che il padiglione centrale dei Giardini resterà chiuso per restauri, ma in un certo senso gli spazi saranno ampliati, perchè il curatore, Carlo Ratti pensa ad una Biennale ‘diffusa’ in città. Sarà anche una Biennale nella quale, per la prima volta, il curatore ha lanciato una raccolta di idee. Cito il testo dal sito della Biennale: “Sono chiamati a raccolta contributi dalla comunità globale di professionisti, scienziati, studiosi, attivisti e altri. L’obiettivo è costruire una Mostra che metta in primo piano la diversità di prospettiva e la creatività di pensiero”. E’ interessante il concetto espresso da Carlo Ratti nella conferenza stampare per la presentazione della Biennale. Più consono al sentire comune, in maniera simile a quello che si fa normalmente nei convegni o in molte riviste scientifiche, Carlo Ratti ha lanciato un ‘call for paper’ per idee e progetti e non dovrebbe stupire che un’esposizione dell’importanza della Biennale segua questa regola. Forse è piuttosto singolare il contrario, cioè che nessuno degli altri curatori lo abbia fatto, perché il rischio è di organizzare delle esposizioni tendenti ad un unico punto di vista, con predominio di artisti provenienti da un unico continente, quindi poco internazionale, com’è nella tradizione della mostra.

Dalle architetture reali a quelle dipinte di Giovanni Soccol- Divagazioni

Divagazioni. Come si passa dalle architetture reali o progettate, dalla Biennale di Architettura alle architetture dipinte? Mentre nello studio della storia dell’architettura gli edifici possono essere visti in pianta, in spaccati prospettici, con le nuove tecnologie diventano anche ricostruzioni in tre D, chi ha studiato storia dell’arte trent’anni fa nel manuale di Carlo Giulio Argan, ricorda le foto delle facciate degli edifici, mentre le piante degli edifici ancora non venivano publicate, anche se il manuale fu in seguito aggiornato con la pubblicazione di edifici in pianta.

Di architetture veneziane dipinte si occupava una mostra tenutasi nel 2023 alla riapertura di Palazzo Fortuny. Il Museo Fortuny, il palazzo che l’artista Mariano Fortuny y Madrazo lasciò a Venezia, ha riaperto i suoi spazi anche alle mostre temporanee dedicate all’arte contemporanea dopo il lungo restauro e riallestimento terminato nel 2023. La prima esposizione ospitata nel portego del Palazzo Fortuny fu dedicata alle Riflessioni notturne architettoniche del pittore veneziano Giovanni Soccol. L’esposizione, curata da Chiara Squarcina, mostrava le architetture veneziane riflesse e anticipava di poco la 18ma Biennale di Architettura, con grandi tele che rappresentavano facciate di edifici veneziani. Giovanni Soccol è stato professore all’Accademia di Belle Arti a Venezia, dove si è dedicato anche alla scenografia e all’architettura d’interni. Pittore legato alla tradizione veneziana, come alcuni artisti veneziani colora le ombre nei dipinti con leggere velature.

La mostra occupava lo spazio semplice, quanto suggestivo, del portego, inoltre si trattò della prima mostra tenutasi a palazzo Fortuny dopo la decisione di utilizzare ancora una volta il pian terreno per le esposizioni temporanee. I quadri rappresentavano grandi facciate di palazzi e chiese veneziane, un pò come il vecchio manuale di storia dell’arte . Qualche volta però queste architetture dipinte erano in parte create dal pittore, parlando del Palazzo Venier dei Leoni, la casa di Peggy Guggenheim, il pittore raccontò agli amici che non volendo dipingere solo facciate di architetture decise di sovrapporre al palazzo un dipinto ispirato a Max Ernst, che sembra uscire dal tetto del palazzo.

Per conoscere la Biennale, le esposizioni temporanee e la casa di Mariano Fortuny a Venezia potete scrivermi o seguirmi.

Ps. Il manuale di Carlo Giulio Argan è stato uno dei primi manuali che ho letto e l’ho trovato utile, anche se per gli esami di storia dell’arte e dell’architettura ho poi utilizzato altri libri.

Venezia, dicembre 2024

.http://vwww.veniceartguide.it