Quali esposizioni visitare a Venezia -prima e dopo la Biennale-

Quali esposizioni visitare a Venezia nel periodo che segue o precede la Biennale ? A qualcuno manca il fervore, l’agitazione che porta la Biennale di Venezia con la sua enorme offerta artistica, con la possibilità di passare intere giornate immersi nell’arte correndo da una mostra all’altra, ammettiamolo, talvolta in modo molto stancante. Durante i sette mesi della Biennale, Venezia diventa uno dei luoghi preferiti da artisti e curatori internazionali per esporre e completa la sua naturale bellezza e grande offerta artistica, con il valore aggiunto di ospitare anche molte mostre, soprattutto di arte contemporanea.

Mentre la città finalmente riposa un po’ tra una giornata di nebbia, pioggia e qualche raro raggio di sole, ecco la mia guida personale alle esposizioni che potete visitare a Venezia prima e dopo la Biennale. Questa guida è pensata anche per chi normalmente non frequenta l’arte contemporanea.

L’elenco verrà aggiornato periodicamente anche grazie alle vostra segnalazioni.

Esposizioni in musei e gallerie

Julie Mehretu a Palazzo Grassi

Per l’esposizione monografica di Julie Mehretu con la collaborazioni degli amici artisti, visibile a Palazzo Grassi – Fondazione Pinault fino al 6 gennaio del 2025, vi rimando al precedente articolo del mio blog.

Ca’ Pesaro, galleria d’arte moderna

Cà Pesaro, il museo di arte moderna di Venezia ospita ben tre esposizioni, oltre alla collezione permanente .

G. Andreatta Calò

Giorgio Andreatta Calò, Scultura lingua morta 15.11.’24/04.03.24

Chi ha imparato ad apprezzare Giorgio Andreatta Calò durante la sua partecipazione alla Biennale del 2017 all’interno del Padiglione dell’Italia Il mondo magico curato da Cecilia Alemanni, dove l’artista chiudeva l’esposizione con la sua emozionante opera, troverà qui tutta la sua poetica riproposta intatta.

Giorgio Andreatta Calò forse non è un autore di impatto immediato e richiede quindi attenzione. Sono esposte le bricole/clessidre di materiale riciclato nei primi lavori e le stesse clessidre riproposte in materiale più pregiato, cioè il bronzo, la sua scultura Medusa in dialogo con la bella testa di Medusa di Arturo Martini, per l’occasione fatta uscire dai depositi del museo, dove normalmente riposa assieme ad altre opere.

Il titolo della mostra si rifà ad uno scritto proprio di Arturo Martini, ma vi trovo assonanze anche con uno del poeta Giovanni Pascoli, Un poeta di lingua morta. Il testo di quest’ultimo può essere d’ispirazione come traccia poetica per seguire l’itinerario delle opere che vedrete, perché le opere di Giorgio Andreatta Calò sono spesso legate al mare e all’acqua.

«Questo mare è pieno di voci e questo cielo è pieno di visioni. Ululano ancora le Nereidi obliate in questo mare, e in questo cielo spesso ondeggiano pensili le città morte. Questo è un luogo sacro, dove le onde greche vengono a cercare le latine; e qui si fondono formando nella serenità del mattino un immenso bagno di purissimi metalli scintillanti nel liquefarsi, e qui si adagiano rendendo, tra i vapori della sera, immagine di grandi porpore cangianti di tutte le sfumature delle conchiglie (…)»
G. Pascoli Un poeta di lingua morta.

Roberto Matta

Roberto Matta 1911-2002 -fino al 23 marzo 2025

Mi è sempre piaciuto Roberto Matta, un artista cileno poco esposto in Italia. Finalmente si può visitare una sua mostra monografica fino al 23 marzo del 2025 proprio a Venezia. La mostra, curata da Norman Rosenthal, Dawn Ades e Elisabetta Barisoni, ospita opere di vari periodi di Roberto Sebastián Antonio Matta Echaurren (il suo nome intero) e spazia dalle creazioni che abbracciano l’esperienza surrealista, a quelle più politiche, assieme alle tematiche che riguardano la guerra, fino ad arrivare alle sculture monumentali. È evidenziato anche il suo giovanile rapporto con l’architetto Le Corbusier (Roberto Matta era anche un architetto), la sua esperienza di designer, il legame con Venezia e l’espressionismo astratto.

C’è poi il breve capitolo dell’amore rappresentato soprattutto dai tre quadri Todo empiesa con un beso, Dante e Beatrice, Tristano e Isotta, Maria Maddalena e l’Eletto, coppie famose di amanti o meglio di non amanti, dove il bacio, il bacio che forse non c’è nemmeno mai stato è quasi un divorarsi e compenetrarsi di teste. In fondo anche questo serve a ricordarci che gli amori più belli nella letteratura (e forse anche nella vita) sono quelli impossibili .

Todo empieza con un beso

Nushu, Alessandro Cardinale -19/10/2024. 12/01/2025

Alessandro Cardinale è l’ultimo artista della triade ospitata all’interno di Cà Pesaro, in realtà le opere di Alessandro Cardinale sono esposte all’interno del Museo di Arte Orientale, che di Cà Pesaro occupa l’ultimo piano.

Gli enigmatici ritratti della donne cinesi Nushu diventano l’occasione per mostrare il virtuosismo nell’utilizzo dei materiali (metallo e tessuto) da parte dell’artista.

Le sottili barre, o strisce di metallo o stoffe osservate da una precisa posizione rivelano forme e messaggi, come il silenzio delle donne Nushu che qui ritrovano la loro voce. La pluralità dei punti di osservazione è metafora della possibilità di moltiplicare le prospettive sulla realtà.

Arte laguna Prize, Arsenale di Venezia, 16/11-8/12. 2024

Se vi mancano le esposizioni di grandi dimensioni con molte opere e gli spazi monumentali, potete visitare l’Arte Laguna Prize negli spazi suggestivi dell’Arsenale Nord (Bacini) fino all’8 dicembre.

All’interno di tre grandi tese dell’Arsenale Nord sono esposti gli oltre 200 finalisti del bando che ogni anno l’associazione culturale veneziana Moco promuove. Gli artisti che partecipano sono moltissimi e con una tassa di iscrizione possono presentare più opere. Tra questi migliaia di artisti la giuria internazionale seleziona le opere che vedete, e deve aver lavorato un bel po’ visto il grande numero di artisti che si sono proposti, scegliendo i finalisti che verranno esposti all’Arsenale.

Lo spazio espositivo è suggestivo e le opere sono selezionate con cura secondo tre categorie; pittura, scultura e design e sono tutte acquistabili nel sito della società collegato a Arte Laguna Prize. Purtroppo non viene stampato un catalogo e per sapere qualcosa di più sugli autori bisogna affidarsi ai codici QR e alle biografie on-line. Per tutte le tematiche e scelta relative all’esposizione, vista la complessità della stessa vi rimando al sito di Arte Laguna Prize, dove fra l’altro potrete anche vedere le foto dei finalisti, se avete perso la mostra.

La Selva, Eva Jospin

Palazzo Fortuny Eva Jospin

10 aprile -13 gennaio 2025

Al pian terreno di Palazzo Fortuny è visitabile La Selva dell’artista francese Eva Jospin.

Attraverso l’uso di materiali poveri – soprattutto di cartone, ma anche elementi e fibre vegetali, parti metalliche, e tessuto – l’artista dà vita a composizioni plastiche anche di grande volume e scenografiche. La selva richiama un bosco, appunto, la selva del titolo e ricrea un mondo naturale fatto con minuzia. Ci sono paesaggi, alberi, piante, rami, foglie, formazioni geologiche, brani di vegetazione, strutture architettoniche, alberi e elementi naturali ricamati e tessuti con incredibile abilità. La mostra è curata da Chiara Squarcina.

Gallerie veneziane

Quali altre esposizioni visitare a Venezia oltre a quelle nei musei? Questo spazio è dedicato alle gallerie d’arte e istituzioni veneziane che sono in stretto rapporto con il territorio.

Human Gravity, Marignana 23 novembre – 15 febbraio 2025

Dal 23 novembre 2024 al 15 febbraio 2025 Marignana Arte ospite la mostra collettiva Human Gravity. Il progetto nasce da un’idea di Opiemme, che presenta alcuni dei suoi ultimi lavori realizzati appositamente per l’esposizione. Sono esposti anche lavori di Arthur Duff, Aldo Grazzi, Yojiro Imasaka, Silvia Infranco, Alessandra Maio e Quayola, assieme alle opere di Opiemme. In contemporanea alla mostra, lo spazio di Marignana Project ospiterà una personale di Opiemme intitolata Ciò che resta, ciò che cambia. I due progetti si propongono di invitare lo spettatore a riflettere sui temi della desacralizzazione della natura, dell’impatto dell’uomo sul pianeta e della violenza dei processi antropici, ma anche su quelli del valore salvifico dell’espressione artistica come strumento di indagine, riflessione ed espressione della complessa relazione che che lega l’uomo all’ambiente naturale.

Saverio Barbaro

Cento anni di Saverio Barbaro, Bevilacqua La Masa, Palazzetto Tito fino al 5 gennaio 2025

Per i cento anni del pittore Veneziano Saverio Barbaro la Fondazione Bevilacqua La Masa ospita una grande esposizione del pittore veneziano scomparso pochi anni fa.

La mostra, di cui il nucleo più grosso di opere proviene dalla Fondazione Saverio Barbaro, spazia tra i vari periodi e le varie influenze stilistiche dell’artista, dalle prime opere degli anni Quaranta dedicate alla laguna e a Burano, ai suoi viaggi europei e extraeropei per arrivare fino all’ultima commovente opera dipinta dal maestro ormai novantaseienne. La mostra è curata da Marco Dolfin.

Venezia, dicembre 2024

https://www.veniceartguide.it

Saverio Barbaro